Chiesa di San Lorenzo

Chiesa di S. Lorenzo Mondinari ( De multis denariis)

La chiesa è di stile romanico lombardo e si ignora quando e da chi fu edificata. Era comunque già parrocchia nel 1671 anno in cui si trova datato nell’archivio il libro dello stato d’anime. Un affresco del ‘500 fa presumere la presenza della chiesa nel periodo a cui si riferisce. La chiesa è ad un’unica navata. A sinistra si trova il Battistero e l’unica cappella dedicata alla Madonna affrescata dal Misani, pittore cremonese. Nella Pieve di San Lorenzo sono custoditi diversi quadri di notevole interesse. A sinistra troviamo un olio su tela del Secolo XVII (primi anni 1600/1624) raffigurante l’ Adorazione dei pastori. A sinistra si può notare San Giuseppe inginocchiato con il bastone, al centro Gesù Bambino adorato dalla Vergine e da alcuni pastori,sul lato destro un pastore inginocchiato che abbraccia un bambino. In primissimo piano una pecorella e un canestro di frutta. Sul fondo collinare angioletti in volo con il cartiglio e una donna con una cesta sul capo. La cornice è liscia e dorata. L’opera di un certo fascino è tutta giocata sulle tonalità notturne.

Alcuni esperti l’attribuiscono alla scuola di Giulio Campi, illustre pittore cremonese del XVI secolo. Don Erminio Pattini commissionò la sistemazione del presbiterio nel 1962: è stata sostituita la balaustra con la creazione di due pulpiti con colonne di marmo grigio Serizzo e poggio in marmo bianco di Carrara e si è provveduto alla pavimentazione con marmittoni di Botticino e rosso di Verona. Successivamente venne eretta la mensa in marmo di Carrara con inserti di grigio Serizzo e Rosso di Verona. A destra possiamo osservare un affresco molto interessante del Secolo XV (1450/1499) che alcuni studiosi attribuiscono a Bernardino Gatti pittore rinascimentale del 500. Rappresenta una Vergine con il bambino sulle ginocchia in posizione frontale indossa una tunica e un manto che le copre il capo.

L’opera è incorniciata da un intaglio ligneo a foglie d’acanto. E’ importante perché attesta l’antichità del luogo. Al centro della volta troviamo un medaglione quadrilobato che rappresenta Dio Padre in volo tra le nubi, ai lati entro ovali circondati da volute le figure degli Evangelisti fra cui si individua San Matteo. L’autore potrebbe essere Silvio Verdelli che nel 1919 decora la parrocchiale di Cella Dati. L’altare maggiore è molto suggestivo. La base dell’altare è dipinta a finto zoccolo rettangolare con riquadri ad imitazione del marmo ai lati estremi volute reggono fra decori a foglie due vasi colmi di fiori. Due colonne tortili poggianti su basi fantasiose reggono una elaborata trabeazione composta da volute cartigli e vegetali.

Al centro è posta una tela raffigurante il titolare S. Lorenzo. La perfetta aderenza tra dipinto e scenografia fanno supporre che la decorazione sia stata eseguita nel 1783 anno nel quale il quadro venne donato alla chiesa. La pala dell’altare è un olio su tela che rappresenta San Lorenzo a figura intera in piedi con i suoi attributi iconografici e indossa una dalmatica e una cotta bianca con pizzi, regge la palma del martirio nella destra e la graticola nella sinistra.